La carità non avrà mai fine

Salvadanaio solidale Caritas

Crescono i bisogni mentre aumentano i giorni di isolamento per gli effetti del Coronavirus; il numero delle persone senza lavoro, oggi e forse in futuro, si estende al pari della paura e della sfiducia che accompagna la consapevolezza di una nuova o più grave povertà.

La Caritas della Diocesi di Alife-Caiazzo lancia a partire da oggi l’iniziativa “Salvadanaio solidale” facendo delle parole di San Paolo ‘La carità non avrà mai fine’ l’impegno di queste settimane e dei mesi prossimi (esteso a tutti), per garantire alle famiglie con difficoltà economica non solo l’aiuto materiale ma la certezza che un pensiero e un’accortezza per tutti loro non verrà meno…
Sarà possibile inviare libere offerte all’iban IT76A0308314900000000000787 o al Conto corrente postale 10896819 intestati a Diocesi di Alife-Caiazzo (causale Salvadanaio solidale Caritas) libere offerte di cui verrà periodicamente rendicontato rispetto alle entrate e alle uscite; piccole o grandi forme di generosità destinate alla serenità dei fratelli…

Il Direttore della Caritas don Alessandro Occhibove, in una lettera (scarica) indirizzata ai Sacerdoti della Diocesi, alle Comunità parrocchiali e ai fedeli (con i quali sta già condividendo un notevole lavoro di assistenza ai bisogni primari di molte persone), fa presente la grave situazione, cogliendo tuttavia la positività e la speranza che si fanno strada grazie agli interventi solidali che nel territorio, da più parti e da più enti, si stanno organizzando.

Ma non basta; non basterà…”i bisogni non si limitano ad essere solo quelli di prima necessità – spiega il sacerdote – ma iniziano anche a sorgere preoccupazioni per il pagamento di utenze domestiche (acqua, luce e gas), affitti e quant’altro abbia a che fare con le spese tipiche della vita ordinaria. In previsione di ciò, riteniamo sia urgente prepararci ad affrontare anche questo tipo di emergenza nel migliore dei modi, sebbene siamo consapevoli anche della limitatezza dei nostri mezzi”.

La Caritas diocesana, tenendo conto della propria banca dati sulle povertà del territorio (sistema OspoWeb in rete con Caritas Italiana) e delle nuove emergenze che avanzano, concorderà con i parroci e le caritas parrocchiali i casi a cui dare priorità, facendo attento discernimento tra le richieste e gli effettivi bisogni.

Fonte: Clarus