In occasione del Giubileo del Mondo Educativo, tenutosi lo scorso 30 ottobre, papa Leone XIV ha incontrato giovani studenti, docenti ed educatori provenienti da tutto il mondo per proporre una riflessione sulle nuove sfide che il mondo moderno pone riguardo i temi della spiritualità, dell’ uguaglianza e della pace.
Il Santo Padre ha invitato i giovani a non accontentarsi delle apparenze e delle mode, modelli di comportamento che non appagano realmente la loro esistenza, ma li ha esortati a divenire la generazione che ha cambiato le sorti della Chiesa e del mondo attraverso l’educazione e la guida luminosa del Signore nelle ore più buie della storia.
Ispirandosi ai motti del giovane Santo Pier Giorgio Frassati “vivere senza fede non è vivere ma vivacchiare” e “verso l’alto”, li ha invitati a pensare all’educazione come a un cannocchiale che permette loro di guardare oltre, sempre più in alto. Li ha incoraggiati a pensare alle loro vite come stelle, scintille di Dio, che, organizzate in costellazioni attraverso la mediazione dell’educazione, possano orientare il futuro verso la pace. A questo proposito, Papa Leone XIV ha ricordato il progetto del “Patto educativo globale” di Papa Francesco, il quale riconosce ai giovani un ruolo attivo nella costruzione di una cultura universale basata sulla fraternità e sull’uguaglianza, ascrivendo loro il ruolo di costruttori di pace e oratori della verità.
Rievocando le parole del dottore della Chiesa John Henry Newman, “il sapere si moltiplica se condiviso” e “nel dialogo si accende la verità”, ha evidenziato come le figure dei genitori, degli insegnanti, dei sacerdoti e dei buoni amici siano fondamentali nella loro funzione di “stelle-guida” nelle vicende della vita dei più giovani.
Infine il Papa ha delineato le tre grandi sfide per le nuove generazioni:
- educare alla vita interiore: l’educazione tecnica, sociale e morale si sono rivelati insufficienti per contrastare il disagio e la violenza nelle giovani generazioni poiché questi problemi sono stati generati da una società che ha escluso la dimensione spirituale. La loro inquietudine è stata colmata con oggetti materiali invece di essere utilizzata come una bussola che li spinga a riflettere che siamo fatti per qualcosa di più alto, come espresso da Sant’Agostino “il mio cuore è inquieto finché non riposa in te”;
- educare al digitale: affinché diventino operatori consapevoli in grado di cogliere con saggezza le grandi opportunità offerte da questo mezzo e non siano spettatori passivi di questo fenomeno. Sono stati invitati a includere in questo spazio caratteristiche che lo rendano umano, come la spiritualità, la socialità e l’emotività, in modo che possa diventare uno strumento che li apra agli altri e li concentri su Dio e utile ad evangelizzare ed educare i fratelli.
- educare alla pace: spronandoli a creare un mondo che riconosca l’uguaglianza di tutti i popoli disarmando gli eserciti e i cuori e promuova la crescita di tutti i giovani assicurando a tutti loro un adeguato accesso all’educazione.
In conclusione, Papa Leone XIV esorta i giovani a divenire operatori di pace nei contesti in cui vivono andando incontro con speranza e fiducia a nuove culture e avendo come guida Gesù, Sole di giustizia.
Giuseppina Di Cecco, volontaria Caritas parrocchiale San Giovanni Battista (Letino)
Testo dell’udienza del Santo Padre

