Aggiornamenti Caritas Covid-19

#insiemeservendoCristo

I giovani non hanno deluso, neppure questa volta.
In tanti, da diverse Parrocchie della Diocesi di Alife-Caiazzo hanno risposto all’appello della Caritas diocesana che in questo periodo di maggiore emergenza ha chiesto aiuto per la distribuzione di pacchi con viveri alle famiglie…
Ogni azione, coordinata dal direttore don Alessandro Occhibove, si sta svolgendo nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte per evitare contagio, ma quello che non manca è di sicuro il contagio della solidarietà e della collaborazione…

La Caritas diocesana, ormai da qualche settimana viene incontro alle richieste delle Parrocchie che direttamente sul campo fanno i conti con le esigenze crescenti di aiuto da parte di famiglie con difficoltà economica: “È bello che il riferimento diretto delle persone siano i parroci, a loro più vicini e meglio conoscitori delle delicate dinamiche sociali ed economiche delle famiglie… Sta crescendo la richiesta, ma anche il senso di fiducia per la pronta risposta che ciascun confratello sacerdote, con il supporto delle caritas parrocchiali, non sta facendo mancare”, spiega don Alessandro.
Come Caritas diocesana il supporto logistico sta nel carico-scarico di beni di prima necessità dal Banco Alimentare (di Caserta) o tramite i grandi fornitori, alle Parrocchie a seconda del bisogno (è di pochi giorni fa l’assegnazione di un quantitativo di pacchi con viveri donati dalla Camera di Commercio di Caserta e da Confindustria Caserta, Fondazione Banco Napoli e CCIAA Caserta, segno della sensibilità e della collaborazione tra Enti con l’unico fine di essere dalla parte delle emergenze e di chi non ha mezzi, nè voce…).
Il dato diocesano, si muove di pari passo rispetto a quello nazionale:in Italia le richieste presso il Banco Alimentare sono aumentate del 40% e la Campania, la Calabria e la Sicilia sono le regioni con più richieste di aiuto.

L’operosità dei più giovani è dunque sul fronte dei viveri, ma anche presso il Guardaroba Peter Pan con sede a Piedimonte Matese dove prosegue l’attività di rioridino e smistamento degli indumenti richiesti…
Un laboratorio di impegno, ma anche di idee per il domani.
“L’emergenza non terminerà a breve, ma andrà crescendo, come dimostrano le richieste diverse e più impegnative inoltrate alla Caritas diocesana…” continua a spiegare don Alessandro. “Bollette e affiti di casa da pagare per coloro che fino a un mese fa potevano contare sulle entrate giornaliere garantite attività lavorative in nero: una piaga quest’ultima che rivelala sua ferocia ripercussione sulle famiglie, su quanti per necessità – si accontentano o sono costretti a farlo – di formule che garantiscono risultati immediati ma che non edificano il futuro, nè la dignità della nostra gente…”.

La descrizione dei fatti accende non solo un campanello d’allarme sulle nuove e crescenti povertà, ma soprattutto su una piaga sociale consolidata in un territorio dove il lavoro è decisamente inferiore rispetto alla richiesta; dove con difficoltà emergono strategie di sviluppo economico e sociale…e dove con altrettanta difficoltà si trovano (o non si trovano!) soluzioni.

Si guarda avanti, e alle possibilità di far fronte a tutto e a tutti, ma soprattutto alle esigenze di domani, quando i riflettori si saranno spenti sulla scena dell’emergenza ma le ferite da essa provocate saranno lente a rimarginarsi: la Caritas diocesana ha stabilito un contatto con i maggiori centri commerciali alimentari del territorio chiedendo collaborazione nella donazione di cibi che non si limiti all’oggi, ma consenta di pianificare sulla lunga durata il sostegno alle famiglie e agli anziani.

La Caritas diocesana anche per i prossimi mesi lascerà attivo il progetto “Salvadanaio solidale”, un conto corrente su cui ognuno può destinare quello che può…quel poco che servirà a fare il tanto di una pesona sola…

Per segnalare un’emergenza, tua o di un tuo conoscente,
rivolgiti al tuo parroco o chiama in Caritas al numero 333 568 4032

 

fonte: Clarus